Zeffiro Ciuffoletti: Democrazia cosa è di Giovanni Sartori, Ed. Rizzoli 1993

 

 

 

 

 

 

 

 

La democrazia secondo Sartori

 

 

 

 

  Il libro di Giovanni Sartori Democrazia cosa è (Rizzoli Ed.,1993) è ormai un classico della politologia contemporanea. Per questo non avrebbe bisogno di presentazione. Il successo del libro parla da so-lo. Ed è un successo meritato in un paese dove la democrazia è sta-ta sempre spiegata e praticata con l’aggiunta di qualche aggettivo che, come scrisse Gaetano Salvemini, «serve solo a snaturare la democrazia». Da noi la democrazia è diventata «cristiana», «progressista», «popolare», «proletaria», ecc. ed è forse anche per questo che in Italia non si è mai parlato, spiegato, insegna- to che cosa la democrazia fosse. Per molti intellettuali impegnati nell’educare il popolo la democrazia non era tanto una forma di governo della società, quanto un libro dei sogni, un contenitore vuoto da riempire, un fatto «formale» e quin- di un «trucco» rispetto alla vera democrazia, quella «sostanziale» o «sociale».
   Dopo la caduta del fascismo, la democrazia imperfetta in cui è vissuta l’Italia è servita fra l’altro anche ad alimentare queste storture teoriche. Tant’è che chi, come Sartori, si affan
nava a spiegare cosa fosse la «democrazia dei moderni» e quali le sue regole, passava da «destro».
   La democrazia in Italia veniva spiegata non come una competizione fra parti- ti di destra o di sinistra, concepiti come punti di orientamento della politica di massa, che si contendono il governo del paese, ma come una «progressiva» an- data verso sinistra, cioè verso la democrazia sostanziale, che poi era qualcosa di simile ad un regime, un regime catto-socialista del tipo dei paesi a socialismo reale.
   Per questo il libro di Sartori è salutare. Tanto più in un momento in cui il no- stro paese affronta la più grave crisi politica del dopoguerra e cerca una via di soluzione nella adozione di regole elettorali ed istituzionali nuove e tali da fa- vorire il ricambio delle classi dirigenti e quindi quell’alternanza di forze al go- verno del paese che non abbiamo mai avuto in questi cinquant’anni. Governa- bilità e ricambio sono questi gli obiettivi da raggiungere per superare la nostra crisi che è poi una crisi di democrazia.


 

 

 

 

 

giugno 1993