Cominciò così
di Enzo D’Angelo
Fra i tanti profughi e disagiati che oggi si
rivolgono all’Europa del benessere già si individuano intere etnie da
escludere se non da perseguitare. Gli zingari, ad esempio, sono stati
rispediti in massa dalla Germania in Romania dove, cer- tamente, non li
aspettano calorose accoglienze. Nell’Europa del non benessere va anche
peggio. I vietnamiti sono stati scacciati dai paesi dell’est. In Albania è
finita la dittatura ma gli albanesi sono sempre chiusi in casa con la
fame. Nella ex Jugoslavia si pratica la pulizia etnica tra connazionali e
familiari, e sono riap- parsi i campi di concentramento.
Razzismo dei ricchi, razzismo dei poveri e antisemitismo riesumato ormai
hanno innescato febbri barbare e tristi memorie. Anche grazie all’inerzia
di quei governanti europei che pensano di cavalcare così la caccia
popolare ai capri e- spiatori per la crisi economica, nell’Europa civile e
democratica si assale, si profana, si brucia, perfino in quelle regioni
– come l’ex R.D.T. – dove di im- grati non se ne vedono.
Mentre i paesi poveri diventano sempre più poveri, di fronte alle prime
mani- festazioni di grandi flussi migratori verso i paesi ricchi, invece
di affrontare a li- vello internazionale i problemi del terzo mondo, gli
occidentali si affrettano a chiudere le porte e riaprire i canterani dove
le vecchie maschere del razzista e dell’antisemita sono sempre a portata
di mano per i persecutori.
In realtà chi sta bene difende il proprio benessere. Chi ha poco o niente
si cer- ca qualcosa da difendere, come il colore o la razza, per
giustificare il diritto alla rabbia. Così accade che il razzista povero,
non appena si scopre ricco d’identità storica o statistica, corre a
sprecarla contro l’immigrato o il presunto diverso perdendo con la
solidarietà pure il senno e la dignità, costui che discriminando chi sta
peggio spera d’integrarsi in qualche modo con chi sta meglio.
Nel 1938, in seguito alle ultime persecuzioni ed agli internamenti, gli
ebrei te- deschi ancora residenti in Germania decidono di emigrare ma i
paesi più ospita- li – Regno Unito, Svizzera, Usa – dichiarano di
non poterne accogliere più. Quei gruppi di profughi che, spinti anche
dalla Gestapo, tentano di raggiungere la Palestina trovano la strada
sbarrata dal governo britannico. Nella Germania hitleriana si comincia a
cercare una «soluzione finale» per interi gruppi etnici – prima gli ebrei,
poi gli zingari, ecc. – e per categorie sociali improduttive co- me quelle
degli andicappati e dei malati cronici. Cominciò così. Adesso sappia- mo
come andò a finire.
ottobre1992
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