Il dibattito sul patrimonio culturale (4)

L'opinione di Daniele Manacorda

 

Che cos’è oggi il patrimonio storico, artistico, architettonico e ambientale? Come descriverlo?

Per noi archeologi il patrimonio è l’insieme di tutte le tracce che sono porta- trici d’informazioni di carattere storico. Queste tracce sono certamente i monu- menti nelle loro manifestazioni anche artistiche ma anche l’insieme dei dati materiali percepibili nelle loro relazioni spaziali e culturali, secondo una conce- zione contestuale del patrimonio nell’ambito di una storia del paesaggio attenta anche agli aspetti ambientali, non solo in termini naturalistici, ma in una visio- ne che considera l’ambiente come il prodotto di relazioni dialettiche tra uomo e natura.

Come varia il concetto?

Almeno dal punto di vista teorico è ormai superata una concezione idealistica e selettiva del patrimonio, anche se nella pratica della tutela non sempre il mo- numento riesce ad essere inserito nel suo contesto. D’altra parte bisogna stare attenti a evitare che il tramonto delle gerarchie estetiche idealistiche porti con sé un appiattimento che impedisca scelte operative anche difficili nella defini- zione delle priorità d’intervento. In altri termini, voler astrattamente tutelare tutto, al di là di un giudizio qualitativo, potrebbe paradossalmente rivelarsi dannoso nel senso che potrebbe significare condannarsi ancora una volta a non tutelare nulla o a tutelare fuori da un progetto. Si tratta dunque semmai di de- finire i parametri del giudizio di valore, che in campo archeologico non posso- no riguardare altro che il valore come fonte storica e quindi l’eccezionalità, la rarità o, al contrario, l’ampia disponibilità di dati relativi al singolo problema e al sistema di fonti che lo può illuminare.

Questa posizione che tende a rendere compatibile tutela, conservazione del dato e sviluppo generale, comporta di volta in volta una rjflessione sul rapporto costi-benefici in relazione a ciò che già si conosce e all’attualità delle domande storiografiche. Questo tema è evidente e si presenta talvolta in termini dram- matici, ad esempio, negli interventi di archeologia urbana, nell’archeologia del costruito o negli interventi di impatto ambientale e archeologico per le grandi infrastrutture. Per quanto riguarda gli aspetti della comunicazione, un tema di fondo mi sembra quello del raggiungimento di un equilibrio tra una concezione storica del patrimonio, che non neghi valori di carattere estetico o psicologico ma esalti comunque i valori di una presa di coscienza culturale, e l’offerta di consumo che passa in genere nei media e nell’economia del turismo, che tende a privilegiare aspetti acritici di eccezionalità in genere avulsi da una cultura del contesto.

 

dicembre 1999                                                                                                                   articoli correlati