Fin dall’inizio l’autore mette in tensione la fionda narrativa tra depressione esistenziale e depressione clinica con tutti i rischi che comporta iniziare con note alte, che restano lì severe di fronte a qualunque caduta di tensione, o con l’enunciare un dramma che può aprire il sipario del melodramma. Il
pre-giudizio che in questo modo condiziona subito le aspettative del
letto- re può andare incontro a facili disappunti a meno che l’autore non
miri a stu- pirlo con un ribaltamento o altro effetto da sorpresa. Ma
l’azione non è struttu- ra portante de La stanza segreta e la stessa stanza
dei ricordi del nonno non sem- bra costituire la vera alterità
spazio-temporale se non riversata in una eventuale sceneggiatura filmica
che necessita il susseguirsi di sequenze con sviluppi più o meno inattesi.
Dunque non vera e propria sorpresa ma un volo altrove, che porta l’estraneazione
nel mito. Ogni lettore
troverà la sua risposta…forse pure un suo luogo, fosse anche una sola
stanza, forse smarrita, da recuperare e conservare con cura, per
poterla frequentare come un tabernacolo o una stanza segreta. Invece Nicky o l’autore avvicinandosi a Toloma, nel palese realismo narrati- vo fa avvertire, come se fosse pronta nella pagina successiva, nella filigrana del racconto, l’incubazione dell’analogia e della metafora come un ossequio di chi torna ai miti locali che è anche una ristretta intesa con la gente del luogo, un riconoscersi tra iniziati ai misteri e alle memorie comuni di un preciso sito. Così,
per chi legge tra le righe, appare di sfuggita il principe locale Acontresi che Tomasi di Lampedusa chiamò Fabrizio Salina; appare gnà Pina,
la Lupa di Verga con la sua poesia in prosa, nei sogni agitati di
Nicoletta; appare l’eroe classico della discesa agli inferi che a Messina
si chiamò Colapesce, s’inabissò per sostenere la Sicilia traballante e
qui, col nome di don Mico, scende in un modesto pozzo, come il verghiano
Rosso Malpelo nella non lontana miniera, per la manutenzione del perno del
mondo, se davvero l’omphalos da Delfi, nella Grecia continentale, si
fosse spostato nella Magna Grecia nei dintorni di Mes- sina.
gennaio 2005
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