Mario Luzi di Lisa Rizzoli e Giorgio C.Morelli, Mursia, 1992

 

 

 

 

 

 

 L'opera di Mario Luzi

 

 

 

Nella collana «Civiltà letteraria del Novecento» diretta da Giovanni Getto, la casa editrice Mursia ha appena pubblicato una monografia di Lisa Rizzoli e Giorgio Morelli dedicata a Mario Luzi. La lunga e complessa esperienza poetica di questo autore viene ripercorsa nella sua evoluzione di contenuti e di stile, at- traverso un attento esame critico e biografico di tutta l’opera luziana, compren- dente anche saggi, drammi teatrali e innumerevoli traduzioni. Il libro traccia u- na esauriente analisi dell’ambiente culturale che ha generato l’Ermetismo e la nostra migliore poesia novecentesca sottolineando, per Luzi, quelle ragioni in- terne al «fare» poetico che sono tutt’ora attive nelle sue ultime raccolte e ne co- stituiscono la profonda coerenza.

Dalle prime prove de La barca (1935) fino a Frasi e incisi di un canto salutare (1990), viene proposta l’immagine di un poeta attento alle voci dell’anima del mondo, mai pago di facili soluzioni, scevro da posizioni preconcette e falsate dal pregiudizio ideologico, sempre teso ad andare «più oltre» nella sua indagine delle angosciose incognite e delle contraddizioni della vita. L’iniziale lirismo soggettivo si apre all’altro con accenti di pietà e di carità per un’assunzione del-l’umano a cui non viene negata la speranza.

La possibilità di umanizzare l’uomo, che deriva a Luzi da una fede «agonica», pronta alla verità nei fatti e alla lotta, trova riscontro nel pensiero del gesuita francese Teilhard de Chardin.

La consapevolezza che il «progresso spirituale» può guidare il mutamento e la metamorfosi, nell’evoluzione della nostra specie, fino ad una maturità dei tem- pi non abbandonerà mai il poeta. Il dialogo con la storia che non ammette con-ciliazioni, costellato com’è di eventi tragici (il Vietnam, le dittature, l’uccisione di Moro, i lager, lo spreco di vite presente in ogni guerra o laddove il calcolo politico non tiene conto dell’uomo), può ritrovare una pacificazione nella pro-messa insita in una visione ecumenica e nell’idea di una fratellanza universale, attuabile solo con un profondo mutamento di coscienza e attraverso l’azione della parola finalmente riconsacrata. Un messaggio che si coglie nella poesia di Luzi e che il libro ripropone.

 

 

 

 

marzo 1992