Maria Pascuzzi: La
sacra Città. Itinerari antropologico-religiosi nella
Roma
di fine
millennio a cura
di Luigi M. Lombardi Satriani, Ed. Meltemi, Roma,
1999 |
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Il lavoro è un’antologia di saggi che rappresentano le
coordinate culturali e re- ligiose che hanno sottolineato le «vicende» di Roma. I luoghi,
strettamente con- nessi ai simboli, disegnano la mappa di una città che
presenta itinerari di anti- chissima suggestione e intensi significati. I
contributi: Il santo corpo e l’anatomia dell’anima.
Itinerario delle reliquie di Luigi Lombardi Satriani; Gli
occhi, le luci, le im- magini: le Madonnelle. Spazio
del sacro e pratiche devozionali delle edicole religiose di
Antonello Ricci; Il corpo devoto e la Scala Santa di Mariella
Combi; Fontane del tem- po di Mauro Geraci, raccontano alcuni
aspetti della città resa sacra da una in- tensa rete di monumenti
religiosi che rendono questa città unica. La storia di Roma è un intreccio
di monumenti che riecheggiano millenni di storia e di vi- cende religiose
che diffondono nello spazio una carica di intensa suggestione. «La città si presentava ai loro (dei pellegrini ) occhi in
tutto il suo splendore, con cui concorrevano antichi e nuovi monumenti,
segni di una storia plurimil- lennaria, densa di eventi e di simboli.» Così Lombardi Satriani nell’incipit trac- cia le linee
dell’Urbe che, nonostante il tempo tenda a ingoiare con la sua forza
distruttrice le cose, ha ricamato nel tessuto urbano di Roma i molteplici
strati su cui si è dispiegata la vita socio-culturale di tutti coloro che
l’hanno abitata. Le colonne, le stesse mura, i monumenti, le pietre dove
hanno camminato mi- gliaia di pellegrini, rappresentano la forza
trionfatrice che ha reso eterna la cit- tà. La memoria e la fede sono i
due elementi costitutivi del lavoro che è stato affrontato da uno sguardo
composito. L’area di studio designata, infatti, è stata indagata seguendo
molteplici direzioni con diversi punti di vista coordinati da Lombardi
Satriani.
Roma: I rioni Ponte, Parione, Regola, S. Eustachio e Pigna
Un lavoro dal titolo carico di
suggestioni che evoca l’itinerario religioso ago- gnato da molti, che
indica i molteplici aspetti di una città, il riflesso di come siamo stati
e la considerazione di come l’itinerario religioso serve all’uomo per
ritrovarsi. Luigi Lombardi Satriani traccia le coordinate
sociali e culturali, lo stretto rap- porto simbolico che lega gli abitanti
alla propria città che «è usata interamente nel corso
di una vita, dalla casa, in cui si nasce, alla scuola in cui si apprende,
al mercato in cui si compra, alla chiesa in cui si celebra, al cimitero in
cui si viene seppelliti.» È Roma la meta agognata e
questo fa anche parte della lette- ratura popolare che ci rimanda una
serie di documenti folklorici che sottolinea- no l’importanza della
capitale religiosa del mondo cristiano. Tutti i srati portanu a
Roma. Tutte le strade portano a Roma Recita un proverbio calabrese
e altri documenti sottolineano: 'U papa cumanda i festi. Il
papa comanda le feste. Roma è itinerario delle reliquie, è
spazio sacro perché scandito dalle immagi- ni, i suoi percorsi sono
puntellati da edicole votive, le vie animate da rappre- sentazioni
religiose. I nodi di passaggio sono crocevie di devozioni di vario ge-
nere.
Roma: piazza dei Caprettari
Candu passa 'u Santu ha' mu l’aduri. Quando
passa il Santo devi adorarlo. Il pellegrino va a Roma, in
pellegrinaggio, il vecchio che va a Roma per ingi- nocchiarsi innanzi al
sudario della Veronica su cui Cristo ha lasciato la sua im- magine.
Movesi il vecchierel canuto et biancho Del dolce loco ov’ha sua
età fornita, Et da la famigliuola sbigottita, Che vede il caro padre
venir manco;
Indi, traendo poi l’antico fianco Per l’estreme
giornate di sua vita, Quanto più può col buon voler s’aita, Rotto
dagl’anni e dal cammino stanco;
E viene a Roma, seguendo ‘l
desio Per mirar la sembianza di Colui Ch’ancor lassù nel ciel vedere
spera;..
da F. Petrarca, Il Canzoniere
In questa figura emblematica del
vecchierello che canta il suo dissidio tra di- vino e umano c’è non solo
il pathos ma la pietas verso l’uomo pellegrino che ve- de
nella città santa un obiettivo. Voluptas dolendi, il piacere della
sofferenza, la tensione della ricerca. É il tema del viaggio indagato
sotto l’ottica religiosa. Anche Dante, con un misto di stupore e di
riverenza, richiama al tema del viag- gio devoto e dell’arrivo a un luogo
desiderato. E nella figura del pellegrino che giunge al tempio del suo
voto c’è il senso del viaggio concluso, della distanza attraversata,
dell’approdo finalmente raggiunto.
E quasi pellegrin che si ricrea
nel tempio del suo voto riguardando, e spera già ridir com’ello
stea.
Lo sguardo antropologico vivo, vario, intenso, ci
offre un percorso originale e riconoscibile, un’ottima caratterizzazione
dello spazio che sottolinea la gran- dezza di Roma anche considerando la
commistione tra sacro e profano. Nel passato con lo stesso
orgoglio con cui i Greci chiamavano barbari i fore- stieri, i Romani
dicevano: civis Romanus sum, proclamavano la loro città:
caput mundi. Anneo Lucano nel poema che tratta la guerra
civile tra Cesare e Pompeo scrive:
«...ad altri basterebbero tante mura prese a primo assalto, tante
rocche espugnate, il nemico in rotta, la stessa capitale del mondo,
massimo premio di guerra, facile preda…..» Farsaglia, II, 652 e
sgg.
Racconta Tito Livio che il defunto
Romolo apparve a Giulio Procolo annun- ciandogli che gli dèi celesti
avevano deciso: ut mea Roma caput orbis terrarum sit. Che la
mia Roma sia la capitale di tutto il mondo.
Roma: viale Trastevere
Oggi l’eternità di Roma, la
città dalle mille anime, è dovuta anche all’aspetto religioso, alla
presenza di numerose chiese, dei resti dei Santi, della sede del Papa.
Nel testo sono abilmente fusi storia e miti, monumenti
artistici e architettura popolare, passato e presente, riti e itinerari
religiosi. Tutto racconta la storia di una città le cui stelle semper
elucebunt. Il libro dispiega in un itinerario di edicole votive, di
fontane, di corpi devoti, di scale sante ma anche di monumenti stori- ci
che si mescolano e si ritrovano interconnessi rendendo questo luogo magico.
La realtà a poco a poco assume la dimensione di mistero e gli uomini, i monu- menti, il passato e il presente diventano un tutt’uno e a chi
assiste allo svolger- si degli eventi sembra di partecipare al corso
del cammino dell’umanità.
dicembre1999
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Note
1. Luigi
M.Lombardi Satriani, Il santo corpo e l’anatomia dell’anima. Itinerario
delle reliquie, in Luigi M.Lombardi Satriani (a cura) La
sacra città. Itinerari an- tropologio-religiosi nella Roma di fine
millennio, Meltemi, Roma, 1999, pag.9 2. Luigi M.Lombardi Satriani,
Nel labirinto. Itinerari metropolitani, Meltemi, Roma,1996,
pag.14
3. Maria
Pascuzzi, Carta canta ‘n cannolu, Qualecultura/Jaka book,
ViboValen- tia/Milano,1992 4. Enzo Noè Girardi-Lisseno Maselli,
Francesco Petrarca, Edizioni Remo San- dron, Firenze, 1970, Sonetto
XVI 5. Dante, Divina Commedia, Paradiso, canto XXXI, 43-45 6.
Marco Anneo Lucano, Bellum civile, Libro II,vv 652 e sgg. 7.
Tito Livio, Ab urbe condita, Libro I, Cap. XVI par.
VII.
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